Sgarbi spara a zero su Saviano: “Si è conquistato la scorta col suo vittimismo” (2 / 2)

La stoccata finale non è da meno: “Nel caso di Saviano, la scorta è un privilegio conquistato con il vittimismo. Solo lui la vive come una limitazione della libertà. Allora tutti quelli che scrivono di mafia dovrebbero correre lo stesso rischio. Berlusconi aveva la scorta e per caso gli ha limitato la libertà? Saviano si è inventato il problema e in cambio ha avuto un privilegio”. Secondo Sgarbi il vero motivo per cui lo scrittore ha questo ‘privilegio’ è un altro.

Che Saviano non sia in pericolo non lo sostiene solo Vittorio Sgarbi. Qualche anno fa anche Vittorio Pisani, poliziotto, fece dichiarazioni pressoché identiche, riportate da Sgarbi ieri: “Vittorio Pisani, uno dei migliori poliziotti italiani, qualche anno fa disse che non serviva la scorta per Saviano perché non correva pericoli. Da allora gli fecero di tutto: fu vilipeso, accantonato, indagato e accostato alla criminalità”.

Sgarbi conclude il suo intervento radiofonico così: “Anche la Boccassini ha avuto la scorta, ma chi dovrebbe ammazzarla, le olgettine? Con Saviano, semplicemente, non si vuole correre alcun rischio. Ma nessuno vuole davvero ammazzarlo. Il vero pericolo è toccare Saviano. Per me nemmeno Di Maio ne avrebbe bisogno, da Ministro del Lavoro non corre nessun pericolo. Sono regole ridicole, è tutta finzione”. La ciliegina sulla torta: “Tanti italiani si ammazzano per il fisco. Dovremmo proteggere quelli altro che Saviano”.