Sgarbi, la verità che nessuno dice su Saviano: “Non fa altro che…” (2 / 2)

Il post poi continua con un’altra entrata a gamba tesa, stavolta riguardo la sua collaborazione con Netflix, piattaforma di streaming a pagamento: “E, con una violenza verbale che ne rivela l’indole bullesca, mentre dice a Salvini: «Confessi : quanto piacere le dà la morte inflitta dalla guardia costiera libica?», sulla sua pagina Facebook pubblicizza (a pagamento?) un documentario di «Netflix» (Tv in streaming a pagamento) su se stesso dal titolo «Saviano, uno scrittore sotto scorta». Con un sommario che aggiunge: «Il conduttore Tv Pif racconta Roberto Saviano, che vive sotto scorta dalla pubblicazione di “Gomorra”, il suo bestseller sulla criminalità organizzata di Napoli»”

Nella parte finale del post c’è anche una critica allo stesso Pif: “Il solo che vive della «strategia della paura» è proprio Saviano. Con un chiaro obiettivo: alimentare il culto di se stesso. Nell’attesa del prossimo documentario. Del prossimo “bestseller”. Magari di una prossima trasmissione televisiva. Magari in coppia con «Pif», il pifferaio magico dell’antimafia che dà da mangiare”.

Insomma, Sgarbi ci è andato oggettivamente giù pesante. Per il momento (ore 17:20) non è arrivata alcuna replica da parte di Saviano. Poco meno di un mese fa, il critico d’arte, ospite alla trasmissione ‘La Zanzara’ di Cruciani su Radio 24 si era concentrato sulla scorta di Saviano, dichiarando: “Nel caso di Saviano, la scorta è un privilegio conquistato con il vittimismo. Solo lui la vive come una limitazione della libertà”.