Rigopiano, multato padre di una vittima per aver portato dei fiori: “Io non pago, piuttosto vado in carcere” (2 / 2)

“Secondo loro mi sono introdotto in un’area sottoposta a sequestro”, spiega il signor Feniello sul suo profilo Facebook. Nel post è presente anche la scannerizzazione della notifica del tribunale di Pescara. Con un tempismo tristemente (quasi) perfetto la notizia diventa pubblica a 9 giorni dal secondo anniversario della grave tragedia di Farindola. Quel giorno morirono 29 persone che volevano solo godersi qualche ora sulle montagne abruzzesi.

Nel suo post ricolmo di rabbia e delusione il signor Feniello ha precisato che non ha alcuna intenzione di pagare la multa piuttosto salata (4.550€) che gli è arrivata poche ore fa. “Io non pago. Se necessario mi faccio tre mesi di carcere”. Il post, analiticamente parlando, contiene diversi errori grammaticali e diverse parolacce, tra cui ingiurie pesanti al magistrato che, di fatto, gli ha notificato la multa.

“Quelli che non hanno fatto niente per salvare 29 persone a Rigopiano sono ancora tutti a piede libero, io invece devo pagare”. In conclusione al suo post, Feniello chiede di “far arrivare questo messaggio al ministro Salvini, vediamo cosa ne pensa”. Non mancano le ingiurie e le minacce al giudice: “Adesso se vuoi fammi arrestare, testa di c…”. Una vicenda che, purtroppo, ha fatto solo danni gravi e che dopo la decisione dei giudici diventa ancora più avvelenata.