Prima di morire vuole riabbracciare i suoi cani in ospedale, il sogno di Elvio si è avverato (2 / 2)

Pochi giorni dopo la visita dei suoi amici, Elvio si è spento per sempre.

La figlia Maurizia Donattini, ha voluto ringraziare tutti attraverso il suo profilo Facebook dichiarando: “Grazie di tutto anche se ieri ci ha spezzato il cuore. Speriamo che tanti altri malati possano provare la stessa emozione che ha provato mio babbo poter avere i suoi cani vicino per un po’ so che lo abbiamo reso tanto felice perché anche loro fanno parte della nostra bella famiglia“.

 

Per ottenere il consenso dei cani in ospedale servivano dai 4 ai 5 giorni, tra le varie procedure serviva il libretto sanitario dei cani completo, una vaccinazione specifica che copre il cane per 15 giorni, l’assicurazione sugli animali, una museruola, un guinzaglio di un metro e mezzo e i sacchetti per eventuali necessità del cane. Inoltre serviva il permesso del medico del paziente e quello della direzione sanitaria, la loro richiesta è stata prontamente accolta e questa storia si è diffusa velocemente sui social commuovendo tantissimi utenti.

“Ci permettiamo di intervenire”, hanno scritto i medici su Facebook dopo la marea di commenti che stavano arrivando, “solo per spiegare che tutto è

 

stato fatto con la massima responsabilità e secondo una procedura formalizzata e studiata per garantire sicurezza, igiene e rispetto per gli altri pazienti“. Sono stati tanti i complimenti all’Asl per il loro gesto, i complimenti non solo sono arrivati dall’Italia ma anche dall’estero come un utente che dal Brasile ha voluto commentare questa storia scrivendo: “Vivo in Brasile da 5 anni purtroppo, vedere questi episodi mi fa avere molta più ‘saudade’ della mia Italia“. In questo caso il lato umano è stato molto più forte delle carte, della burocrazia, delle firme. Il desiderio dell’uomo è stato rispettato e oggi vale tantissimo.