Prete gioca alle slot 900mila euro provenienti dalle offerte dei fedeli (2 / 2)

La storia è relativamente vecchia. L’8 ottobre del 2017 Don Giuseppe Modena comunicava ai fedeli il suo arrivederci alla parrocchia di San Michele Exra, spiegando che “il vescovo mi ha chiamato chiedendomi un nuovo servizio nella chiesa di Verona”. In realtà la voce era arrivata proprio al suo superiore, che l’ha allontanato immediatamente dal piccolo centro dove aveva debiti con moltissimi residenti.

A onor del vero, però, Don Giuseppe non è mai stato trasferito in una nuova parrocchia, ma in un centro specializzato per la cura della ludopatia, in provincia di Milano. Trasferito sì, ma per essere curato dalla sua malattia per il gioco. Alcune persone hanno subito un danno economico rilevante a causa della fiducia malriposta. Qualcuno in paese ha dichiarato: “Il Don mi deve tutta la pensione”.

La tattica usata era quella di un esperto di truffe: Don Giuseppe chiedeva “prestiti per la comunità”, “anticipi per aiutare famiglie bisognose”, “somme per contribuire alla riparazione della chiesa e dei centri parrocchiali”. Tutto questo è iniziato nel 2014. Nel 2017, dopo l’aumento di lamentele, qualcuno ha comunicato al vescovo i propri sospetti e una volta avuta la conferma, quest’ultimo lo ha rimosso dall’incarico. Ancora oggi molti fedeli si recano in parrocchia… per chiedere indietro il maltolto.