Platini in manette: gli sviluppi nelle indagini che hanno portato al suo arresto (2 / 2)

L’ex presidente della Uefa aveva negato di aver saputo in anticipo che a quel pranzo era stato invitato anche il principe ereditario del Qatar.
L’Equipe ha riportato le parole esatte di Platini rivolte al magistrato: “Sono stato io a chiamare Sophie Dion (ex Responsabile per lo sport all’Eliseo) per fissare un appuntamento con Nicolas Sarkozy e dirgli che stavo andando a votare“.
Il riferimento era sul primo ballottaggio per l’assegnazione della sede dei Mondiali del 2018 e 2022.

 

Arrivando a pranzo ho visto che oltre al presidente e Claude Gueant, c’era anche il principe ereditario e il primo ministro del Qatar” aveva riferito Platini.

Al procuratore l’ex juventino aveva confidato di aver pensato di votare per gli Stati Uniti, e non per il Qatar. Forse per eludere i sospetti e per dimostrare di non aver dato molto conto a quell’incontro nel quale – secondo gli investigatori – sia i rappresentanti del Qatar che Sarkozy gli avrebbero suggerito di votare per il Qatar.

“Volevo che i Mondiali venissero organizzati in un Paese e in una parte del mondo che non l’aveva mai ospitato. Ho sempre agito in modo trasparente” ha riferito Platini giustificando il voto. Platini ha inoltre riferito di aver contattato immediatamente il capo della Fifa, che all’epoca dei fatti era Joseph Blatter, per informarlo di quell’incontro. L’ex presidente Uefa pochi giorni fa aveva anche accusato ignoti di aver montato il caso contro di lui, anche se gli ultimi sviluppi di questa mattina farebbero protendere verso la conferma delle accuse di corruzione.