Pensa sia una prostituta e tratta una prestazione, ma poi arriva il marito e scatta la rissa (2 / 2)

Nel frattempo era anche giunto un altro cinese, ad aiutare il marito della avvenente 34enne scambiata per prostituta. Questo è il racconto, sintetizzato, del 27enne alla polizia. L’uomo in questione, però, è stato arrestato anche per tentata rapina, oltre che danneggiamento. Questo perché subito dopo aver colpito il cinese con un pugno, è sceso per strada accanendosi contro l’auto della ragazza e contro la vetrina di un negozio, mandandola in frantumi.  E anche perché aveva un coltello con sé.

“Ma quale rapina, signor giudice, io pensavo fosse arrivata merce nuova”, queste le parole testuali pronunciate dal 27enne. Per “merce” chiaramente intendeva “prostitute”. E alla fine i giudici sembrano avergli creduto: nella giornata di venerdì è caduta l’accusa di tentata rapina, mentre è rimasta quella di danneggiamento, che gli è costata quattro mesi agli arresti domiciliari. Fondamentale il contributo del suo legale, tale Guido Galletti.

Sull’uso del coltello c’è ancora qualche dubbio: secondo i tre cinesi il 27enne l’avrebbe estratto durante una discussione “per farsi dare dei soldi”, versione smentita dall’italiano. L’uomo era già stato condannato la sera stessa dell’aggressione agli arresti domiciliari, per cinque mesi. Il 1° novembre aveva trascorso la notte in carcere in custodia cautelare. Venerdì ha saputo che ne dovrà scontare ancora un altro, sempre a casa. Il tutto a causa di un fraintendimento.