Papa Francesco: “Meglio essere atei che cristiani ipocriti” (2 / 2)

«Un Dio che chiede ai suoi figli di lasciarsi rinnovare dalla sua potenza e di riflettere un raggio della sua bontà per questo mondo così assetato di bene, così in attesa di belle notizie»
Gesù introduce l’insegnamento della preghiera del ‘Padre Nostro’, «prendendo le distanze dagli ipocriti. C’è gente che è capace di tessere preghiere atee, senza Dio: lo fanno per essere ammirati dagli uomini – osserva il Pontefice – La preghiera cristiana, invece, non ha altro testimone credibile che la propria coscienza».

«I pagani – ha spiegato Francesco – pensano che parlando si prega, e anch’io penso a tanti cristiani che pensano che pregare sia parlare a Dio, scusatemi, come un pappagallo. No, pregare si fa dal cuore, da dentro».
«Gesù condensa gli aspetti fondamentali del suo messaggio e incorona di felicità una serie di categorie di persone che nel suo tempo, ma anche nel nostro, non erano molto considerate.” 

“Beati i poveri, i miti, i misericordiosi, le persone umili di cuore: questa è la rivoluzione del Vangelo. Tutte le persone capaci di amore, gli operatori di pace che fino ad allora erano finiti ai margini della storia, sono invece i costruttori del Regno di Dio.”È come se Gesù dicesse: avanti voi che portate nel cuore il mistero di un Dio che ha rivelato la sua onnipotenza nell’amore e nel perdono” ha concluso il Papa.