Ornella Vanoni: “Mi faccio una canna prima di dormire da 55 anni, me la rolla la badante” (2 / 2)

E ancora: “Ho scritto solo i testi, le musiche le scriveva qualcun altro. Non sono mica Lady Gaga. Da giovane mi chiamavano Chiappe d’oro? Sì, ero mica male!. Un’altra perla assoluta è quella relativa alla sua barboncina (presente in studio al suo fianco): “La prima volta che volevo darle un croccantino, non distinguevo il davanti e il dietro. Volevo infilarglielo da dietro”.

E poi la confessione sul vizio della marijuana: “Mi faccio una canna prima di andare a dormire. È capitato che non dormivo da anni. Un giorno mi fanno fumare una canna e quella notte ho dormito. Ho pensato che quella fosse la mia medicina. Il mio psichiatra, ormai, dice che va bene: ‘Tanto sono 55 anni che te le fai’. Perciò devo trovare delle badanti che sappiano rollare”.

Nel corso dell’intervista ha toccato altri temi, dall’amore (Quello con Giorgio Strehler il più forte ma non mi ha perdonato di essere diventata famosa”; “Gino Paoli? Io l’ho amato e lui mi ha amato ma io cerco un uomo che mi proteggesse come mi proteggeva mio padre”). Infine un tributo a Lucio Dalla: “Il più grande di sempre. Per me non se ne è mai andato”.