Omicidio Vannini, pena ridotta per Ciontoli: da 14 a 5 anni, l’ira dei genitori di Marco (2 / 2)

La fidanzata di Federico Ciontoli, Viola Giorgini, è stata nuovamente assolta. Quella sera si trovava anche lei in casa ed è stata accusata di omissione di soccorso.

Questa sentenza ha subito scatenato la reazione dei familiari del ventenne ucciso con un colpo di pistola, in particolare la mamma che da anni lotta per sapere la verità sulla morte di suo figlio. Il ventenne morì solo dopo un’agonia di oltre 3 ore durante le quali nessuno lo aveva soccorso tempestivamente, questo scenario non è mai stato ricostruito a fondo partendo proprio dalle indagini approssimative.

Il principale imputato, ovvero Antonio Ciontoli, maresciallo della Marina impiegato anche nei servizi, ha più volte cambiato la sua versione e riascoltando le telefonate di quella notte quando Marco Vannini era stato colpito da una pistola, vengono ancora i brividi. Al 118 avevano descritto l’incidente come una ferita da pettine che gli aveva provocato un forellino sulla spalla, quando invece la pallottola aveva trapassato sia il cuore che i polmoni. Il povero ragazzo urlava con tutte le forze aiuto e invocava sua mamma.

La madre di Marco, Marina Conte, ha urlato in lacrime: “Vergogna Italia!”, apostrofando pesantemente i giudici già prima della fine della lettura della sentenza.

“Non voterò più e straccerò le tessere elettorali. Mi hanno ammazzato un figlio di 20 anni e non l’hanno soccorso in tempo: Marco poteva salvarsi ma loro non hanno fatto che inventare una bugia dopo l’altra per coprire una sentenza che ancora non c’è”.

Durante la sentenza di primo grado per la morte di Marco Vannini, Antonio Ciontoli era stato condannato a 14 anni e invece i familiari presenti durante quella notte tragica sono stati condannati a 3 anni per omicidio colposo mentre la fidanzata di Federico Ciontoli è stata accusata di omissione di soccorso ed anche nella condanna di secondo grado è stata assolta.