“Non scappano né dalla Guerra né dalla fame. Vi spiego perché i profughi mirano per l’Italia…” (2 / 2)

Senegal che vive un periodo positivo dal punto di vista economico dal momento che, da molti anni, l’Africa ha avuto una crescita del prodotto interno lordo ma questo non si traduce in un vero e proprio sviluppo economico poiché vi è un governo mal rappresentato.

Anna Bono afferma che “I Mass media, politici, chiunque parli di immigrazione utilizza emigrante, profugo o rifugiato come fossero sinonimi. Ma ovviamente non lo sono. In parte ciò è frutto di una confusione involontaria. In parte però si tratta di un errore voluto, perché c’è la tendenza ad affermare che chiunque lasci il proprio Paese abbia una forma di disagio e dunque abbia il diritto di essere ospitato. Questo approccio si traduce in ciò che vediamo: centinaia di migliaia di persone in marcia per

arrivare in Europa. Molti dei quali non sono indigenti e per la maggior parte, circa l’80%, sono giovani uomini di età non superiore ai 35 anni. Poi c’è una fetta crescente di minori non accompagnati, metà dei quali non si sa che fine faccia. Si parla tanto di accoglienza e poi lasciamo sparire 5mila bambini nel nulla”.

Il costo dell’immigrazione è altissimo e per ogni immigrato si ha a disposizione 35 euro al giorno più i 2,50 euro per i richiedenti asilo. Inoltre ottengono molti benefici come le visite mediche gratis, i mezzi di trasporto gratis, le ricariche telefoniche e i contanti per la spesa nei supermercati.

 

Chi non passa la richiesta di asilo politico può fare ricorso e resta per altri 24 mesi sul territorio, nel frattempo viene mantenuto dai contribuenti. Il ricorso è pagato dallo stato italiano ma anche il diritto alla difesa è pagato dalla comunità italiana. Anche i professionisti come gli psicologi, i medici ecc, i campi profughi e tutte le varie strutture, sono pagate dalla comunità.

“Nei Paesi dell’Africa subsahariana esistono pubblicità che incitano ad andare in Italia, spiegando che qui è tutto gratis. E in effetti lo è. Mi immagino le telefonate di questi ragazzi ai loro amici, in cui confermano che effettivamente tutto viene assicurato loro gratuitamente.”, ha concluso la docente.