Non comprerete più questi cibi dopo aver letto cosa c’è dietro (2 / 2)

Tutti siamo a conoscenza delle differenze che passano tra un prodotto fresco ed un prodotto industriale, specialmente in materia di nutrienti – per non parlare poi del sapore e della consistenza. Parlando dei funghi, in Europa siamo molto fortunati: le regole UE non permettono la presenza di alcun corpo estraneo a ciò che si può leggere nell’etichetta all’interno dei cibi.

Ma gli statunitensi non sono così fortunati, tant’è che capita spesso che all’interno delle confezioni di funghi si trovino dei piccolissimi vermicelli, spesso consumati senza neanche rendersene conto dagli americani.

Che dire poi dei vari condimenti industriali? Ce ne sono di ogni salsa (letteralmente!), ma in questo caso andremo ad approfondire meglio cosa si trova nei cosiddetti “dressing” per insalate. Li avrete sicuramente visti al supermercato, si tratta di quelle salse vendute appositamente per condire le insalate di ogni genere.

Ma oltre ad aceto, sale, miele, pomodori e quant’altro, queste salse contengono un ingrediente segreto per ottenere il gusto desiderato: il biossido di titanio, un composto chimico già inserito nella lista delle sostanze “possibili cancerogene”.

Chiudiamo col botto con uno dei prodotti oggi più amati dagli adolescenti di tutto il mondo, ma non solo: le Pringles. Sin dalla loro comparsa, le Pringles si sono affermate tra le patatine più apprezzate in circolazione, ma vi siete mai chiesti perché provochino dipendenza? Innanzitutto non sono prodotte con patate, bensì con riso, grano, mais ed altri cereali.

Ma la cosa interessante è queste patatine rientrano tra quelle più lunghe da processare in circolazione: questo non solo le priva di quasi qualsivoglia sostanza nutritiva ma produce acrilammide, un composto mutageno e già riconosciuto come cancerogeno.