“No alla recita natalizia perché disturba le diverse culture religiose”. Sotto accusa la preside, è polemica (2 / 2)

Non ho niente da dire e non ritengo di dover prestare il fianco a questi attacchi di tipo politico. Invito solo le persone ad andare a visitare il nostro sito, dove troveranno le foto del vescovo di Terni che soltanto venerdì è venuto a farci visita a scuola.” La dirigente scolastica ha spiegato che la parola ‘vietare’ non significa proibire qualsiasi figura religiosa: “È sufficiente aprire l’home page del sito web della direzione didattica per notare che viene riportata la visita pastorale del vescovo Giuseppe Piemontese“.

“In tutte le scuole della nostra direzione vengono fatti presepi e canti natalizi, dunque il rispetto è totale per tutte le sensibilità, anche religiose. Ma senza superare certi limiti e seguendo le regole base imposte dal principio di laicità della scuola.” Ad inasprire la polemica già scoppiata ci pensa la vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Alessandra Gallone, che attacca la decisione della dirigente scolastica: “A volte il silenzio è d’oro. La risposta della dirigente è imbarazzante: parlare addirittura di limiti da non superare, e chiamare in causa il principio di laicità è un esercizio della moderna arretratezza culturale che imperversa in alcuni istituti.”

Disperdere i nostri valori religiosi, indebolire le nostre radici cristiane e i simboli che le caratterizzano è un danno enorme che facciamo ai nostri figli: ignorarlo è una forma di intollerabile intolleranza.” Si è espresso in accordo con la preside della scuola elementare di Terni Alessandro Gentiletti, capogruppo in consiglio comunale di Senso civico: “La protesta è fuori luogo. Gli istituti scolastici sono autonomi e queste sceneggiate, insieme alle altre a cui saremo costretti ad assistere sotto il periodo natalizio, offendono l’intelligenza di quei cristiani che non hanno intenzione di seguire anacronistiche crociate.”