Napoli: incendia cassonetti in strada e la madre gli urla preoccupata perché lo fa senza maglietta (2 / 2)

Già questo dovrebbe preoccupare, oltre che far riflettere, su come ci sia una percentuale di napoletani oggettivamente molto ignoranti, da non capire quali rischi si stiano correndo e di come si stia intossicando l’aria che tutti respirano. Ma, lo sappiamo, Napoli è una città di eccessi. Ed ecco che a questa scena che provoca rabbia per chi veramente ama la città, si aggiunge un commento che fa capire come per molti napoletani parlare di “speranza di riscatto” sia fondamentalmente inutile.

“Uè! T’hê a mettere a maglietta, mmo’ mmo’!”. In italiano vuol dire: “Ti devi mettere la maglietta, adesso!”. La frase arriva da una madre che non è preoccupata che il figlio stia incendiando un cassonetto in una strada trafficatissima al centro della carreggiata. Non è preoccupata che il suo gruppetto di amici stia creando un piccolo danno ambientale all’aria che tutti respirano. È preoccupata che il figlio sia a torso nudo.

Non è chiaro se sia preoccupata per il freddo o se tema che la pelle del ragazzino possa entrare a contatto con il fuoco. Una cosa è certa: la si può difendere quanto si vuole, si può affermare che “anche altrove succedono cose negative”, ma a Napoli, in proporzione, gli episodi da mani nei capelli sono molto più frequenti rispetto al resto d’Italia. Come recita un detto proprio della città di Pulcinella: “Il presepe è bello, sono i pastori quelli cattivi”.