Mughini sulle influencer: “Ai miei tempi le chiamavano putt…” (2 / 2)

Pochi giorni fa circolò – “grazie” a Fabrizio Corona – la notizia di un presunto mega party in un hotel di Torino con giocatori della Juventus e, appunto, 60 influencer. Mughini non si capacita di cosa abbiano potuto discutere le ragazze e i calciatori della sua squadra del cuore: “Anche lì mi chiedo che cosa e come influenzassero gente come Matuidi, il brasiliano Alex Sandro, il dottor Giorgio Chiellini, quel nostro portierone polacco”.

Mughini spiega come secondo lui ci siano anche (pochissime) donne che capiscono di calcio: “Ci sono difatti donne – non molte, io ne conosco due o tre e a parte la grandissima Emanuela Audisio che oltretutto è stata una ottima giocatrice di tennis da tavolo – che di calcio se ne intendono davvero”. Nella parte finale della lettera, poi, il critico ci va giù più pesante. In primis contro Taylor Mega, una delle influencer più in vista del momento.

“I tacchi alti, il bikini ridottissimo e poco altro addosso, le labbra su cui è intervenuto un chirurgo d’assalto, le pose studiatissime anche se un po’ gelide da quanto le si legge in volto che sta calcolando l’Iva sulla sua prestazione in corso, accidenti se tutto questo non è un “influenzare” alla grande”. Poi la frecciatina (forse il vezzeggiativo non rende l’idea) finale:  “Ai nostri tempi le “infuencer” non c’erano proprio. C’erano foto cento volte meno attizzanti, meno influenzanti delle attuali e fulgide “influencer”. O forse no. Pose di fanciulle di cui avrei detto allora che erano delle “putt**elle” molto invitanti”.