Maxi blitz dei NAS nei ristoranti etnici di tutta Italia: sequestri ingenti, nei guai molti “all you can eat” (2 / 2)

L’irregolarità più frequente è la cattiva conservazione degli alimenti. Ma molti locali avevano anche cucine mantenute in “pessime” condizioni igienico-sanitarie, con ambienti privi dei minimi requisiti sanitari, strutturali e di sicurezza per i dipendenti. È stata disposta la chiusura o la sospensione dell’attività per 22 imprese. Le sanzioni elevate superano i 5 milioni di euro.

23 operatori del settore alimentare sono state deferite all’Autorità giudiziaria. Il generale di divisione dei Carabinieri Adelmo Lusi ha dichiarato pochi minuti fa: “Abbiamo prestato particolare attenzione agli esercizi di ristorazione veloce e a quelli che adottano la formula all you can eat, per accertare che mantengano i livelli essenziali di prassi igienica e l’utilizzo di materie prime idonee”.

Un commento sul maxi blitz di oggi è arrivato anche dal Ministro della Salute Giulia Grillo: “Ben vengano nel nostro paese le cucine etniche. Il sushi piace a tutti, ma all you can eat non può far rima con rischio di intossicazione alimentare. Non si può mettere a rischio la salute dei cittadini con pratiche illegali volte a mantenere prezzi stracciati”.