Luka Modric, dall’infanzia da rifugiato con la paura di morire… alla finale Mondiale (1 / 2)

Luka Modric, dall’infanzia da rifugiato con la paura di morire… alla finale Mondiale

C’è una nazione che sta vivendo un sogno. Si tratta di un paese europeo con una popolazione di ‘soli’ 4 milioni di abitanti. Stiamo parlando della Croazia, che domenica sera affronterà la Francia per la finale della Coppa del Mondo edizione 2018. La formazione balcanica non è arrivata per caso all’ultimo atto dei Mondiali. Può vantare moltissimi giocatori di talento, tra cui diverse conoscenze del calcio italiano: gli ‘interisti’ Brozovic e Perisic, lo ‘juventino’ Mandzukic; tra i ‘meno noti’ ci sono Pjaca (Juventus) e Strinic (Sampdoria). Kalinic (Milan) è stato allontanato pochi giorni dopo l’inizio del Mondiale per ‘comportamento scorretto’.

Mandzukic e Perisic sono stati gli assoluti protagonisti della storica vittoria contro l’Inghilterra, essendo i marcatori dei due gol che hanno sancito il 2-1 finale. Tra i protagonisti principali non solo della Croazia ma del Mondiale in generale non può mancare lui, il capitano: Luka Modric. Chi segue il calcio sa benissimo che il centrocampista classe ’85 gioca nel Real Madrid e solo due mesi fa alzava in cielo una Champions League, che ha un prestigio pressoché identico al Mondiale. Però l’ha vinta con il Real Madrid, squadra che era data per favorita.

La Croazia aveva convinto molti ‘esperti del settore’, indubbiamente, ma pochi  pensavano che DAVVERO poi sarebbe arrivata alla finalissima. I bookmaker davano per favorita l’Inghilterra nella semifinale, così come i giornali inglesi. Proprio i giornalisti inglesi sono stati uno dei bersagli delle dichiarazioni post gara di Modric: “Ci hanno sottovalutati. Hanno pensato che le due partite precedenti finite ai supplementari ci avessero stancato troppo. Ma abbiamo dominato noi, abbiamo giocato meglio e alla fine abbiamo vinto”.