Lodi, commessa licenziata dal negozio dove lavorava perché “troppo grassa” (2 / 2)

“Alle 20:30 ho staccato e sono tornata a casa. Mentre ero in macchina mi chiamano dall’agenzia interinale e mi dicono di presentarmi in negozio perché era una questione delicata”. Poi la scoperta poco piacevole: “Una certa signora Luisa aveva deciso di lasciarmi a casa. Perché? Non sarei abbastanza agile e non riuscirei a scaricare le scatole dai camion. Insomma mi hanno fatto capire che non sono gradita per via delle mie misure”.

Arianna subito dopo l’università aveva aperto un negozio di toelettatura per animali, chiuso qualche mese più tardi. Da lì la decisione di cercare un lavoro da commessa. Durato solo quattro ore, però. “Il mio fidanzato mi ha dato coraggio, io ero distrutta dopo quanto successo”. A onor del vero la ragazza inizialmente non aveva denunciato pubblicamente quanto le era successo.

Era stata la zia a proporle di raccontare sul web la sua disavventura. Inizialmente l’agenzia interinale aveva promesso di “verificare insieme al negozio quanto successo e di fare chiarezza”. Poi, però, da entrambi le parti c’è stato il silenzio più totale, motivo per il quale la zia della ragazza ha reso pubblica la vicenda: “Mia nipote ha pianto due giorni per l’umiliazione”. La famosa signora Luisa non vuole proprio parlarne. limitandosi a un: “Non è successo nulla”. Da Pittarello gli standard fisici sono molto severi e il fisico di Arianna non è stato ritenuto idoneo.