Le prime parole di Lino Banfi: “All’Unesco promuoverò orecchiette e ravioli e mi piace anche il radicchio” (2 / 2)

Mi piacerebbe promuovere i gemellaggi alimentari tra Nord e Sud: le orecchiette con i ravioli, le olive taggiasche con le olive leccesi: magari una bella campagna con la foto mia e di Giovanni Rana. Io tengo i ravioli, lui le orecchiette. E scriviamo solo: due primi buoni […] Mi piace anche il radicchio. Anni fa ho ricevuto il premio Radicchio D’oro, ricordo di aver fatto un itinerario a Treviso.”

A Banfi viene domandato se sosterrà la candidatura delle venete Colline di Valdobbiadene e Padova come patrimonio dell’Unesco. 

“Sì, con grande convinzione. Il Veneto ci insegna tante cose, anche come i comici possano fare cultura. Penso al mio grande amico Lino Toffolo: non solo un talento della risata, ma un grande attore.”
La valutazione definitiva della candidatura avverrà durante la prossima sessione del Comitato del Patrimonio mondiale che si terrà a Baku, in Azerbaigian, dal 30 giugno al 10 luglio 2019.

Forse al momento la sua preparazione sembra essersi specializzata solo a tavola, ma in effetti In tema di cultura Lino Banfi rappresenta la coerente interpretazione di ciò che questo governo intende per “popolare”. La sua prima dichiarazione è in perfetta sintonia con la filosofia di questo esecutivo che non sembra interessato molto alla cultura: “Basta professoroni, a volte è sufficiente un sorriso.”
In fin dei conti, in film come La liceale nella classe dei ripetenti o nella saga di Pierino, la gente si identificava con i ripetenti, non con i secchioni.