La terra trema ancora a Catania. Nuovo terremoto e gente per strada (2 / 2)

La scossa di sabato notte aveva provocato qualche danno consistente nel capoluogo. In particolare è stato il cornicione della Chiesa del paese a crollare. Destino identico per il cornicione del Palazzo Ardizzone, un tempo sede municipale. Qualche danno anche per numerose case rurali e abitazioni più antiche nei centri di Adrano, Biancavilla e Paternò. Si era registrato anche qualche ferito lieve.

Circa 40 persone sono finite in ospedale nella notte tra venerdì e sabato: qualcuno per contusioni e altri per attacchi di panico. Gli esperti riferiscono di scosse che nei giorni precedenti in un certo senso avevano ‘avvisato’ circa il sisma di magnitudo 4.6. Nella Valle del Bove e lungo la faglia Pernicana, infatti, c’erano state scosse di entità minore che avevano dato il via allo sciame sismico.

La paura più grande adesso riguarda il vulcano Etna. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia vede il vulcano tra i maggiori sospettati: “Non si può escludere che ci sia un coinvolgimento dell’Etna” ha commentato l’INGV in una nota. Il direttore dell’Osservatorio etneo di Catania Eugenio Privitera aveva confermato: “E’ possibile che lo sciame sia legato ai meccanismi di ricarica dell’Etna”.