La scoperta di un nuovo studio: l’uomo preistorico ha imparato a sorridere per accoppiarsi (2 / 2)

I geni specifici studiati sono noti come “BAZ1B“, già noti per essere molto influenti sulle espressioni facciali umane. Lo stesso gene è presente anche nei cani e si crede sia proprio questo a rendere le loro espressioni diverse da quelle dei lupi.

 
Le mutazioni del gene BAZ1B hanno determinato un cambiamenti nelle parti del cervello che controllano le espressione facciali.

I ricercati sono convinti che tale mutazione sia avvenuta in questa fase evolutiva perchè in altri esemplari di uomo di Neanderthal essi non erano presenti. Si ipotizza quindi che gli uomini di Neanderthal, ad un certo punto, abbiano iniziato a selezionare i propri partner prediligendo proprio quelli in grado di sorridere.

Secondo i ricercatori, l’espressione era nata per far capire al partner di non avere intenzioni cattive…al di fuori dell’accoppiamento. 

 

Questa scoperta ha anche permesso loro di teorizzare che tale modello di accoppiamento abbia portato alla comparsa di una condizione chiamata sindrome di Williams-Beuren.

Che il sorriso fosse nato per aumentare le proprie chances di accoppiamento è un’ipotesi che gira da decenni, ma questo è il primo studio che dimostra incisivamente che gli esseri umani hanno vissuto processi di auto-domesticazione.