La Cina sta costruendo la prima “città foresta” al mondo con 40.000 alberi per affrontare i problemi legati all’inquinamento (2 / 2)

Stefano ha sviluppato per la prima volta il suo concetto di foresta verticale quando ha costruito un paio di edifici in Italia. Da allora ha portato i suoi progetti in Asia. La città cinese di Nanging ha iniziato a costruire “torri forestali” all’inizio di quest’anno e sarà pronta per essere completata entro il 2018. Disporrà di un hotel di lusso da 247 camere, un museo, una scuola di architettura. La Cina sembra dunque molto interessata ai progetti di questo straordinario architetto. Il suo lavoro sembra essere particolarmente apprezzato dalle autorità di Pechino.

Stefano Boeri ha descritto il suo concetto di “foresta verticale” come l’equivalente architettonico di un innesto di pelle, progettato per portare nuova vita in un piccolo angolo dell’urbanizzazione inquinata della Cina. “È positivo perché la presenza di un numero così grande di piante, alberi e arbusti sta contribuendo alla pulizia dell’aria, contribuendo ad assorbire CO2 e produrre ossigeno“, ha detto l’architetto. Del resto è risaputo che la Cina sta ancora attraversando gravi problemi legati alle polveri sottili. Milioni di cittadini di questo paese soffrono di problemi di salute legati a questo fenomeno.

Ciò che è così importante è che questa grande presenza di piante è un contributo straordinario in termini di assorbimento della polvere prodotta dal traffico urbano”. Ha continuato ancora l’architetto italiano. Si spera che questo suo immenso e innovativo progetto possa aiutare a migliorare lo stato di salute di moltissime persone in Cina e che in futuro progetti simili possano essere riprodotti anche nel nostro paese. L’Italia non figura infatti tra i paesi che maggiormente investono in progetti ecosostenibili. E’ tempo di cambiare questo stato di cose.