Josephine, l’unica migrante sopravvissuta al naufragio. Il suo sguardo dice tutto… (1 / 2)

Josephine, l’unica migrante sopravvissuta al naufragio. Il suo sguardo dice tutto…

Non si arresta la strage di esseri umani nel Mediterraneo. Un’altra nave proveniente dalla Libia è naufragata al largo dello stato nord africano e i suoi occupanti sono tutti morti, a eccezione di una sola persona. La donna sopravvissuta si chiama Josephine, viene dal Camerun, e il suo salvataggio è stato documentato da Annalisa Camilli, una giornalista dell’Internazionale. Il suo sguardo, come si può vedere dalle foto, sembra perso nel vuoto, lo sguardo di chi non distingue la vita dalla morte.

A toglierla dall’acqua è stato Javier Filgueira, che lavora per una ONG spagnola, la ‘Open Arms’. “Quando l’ho presa per le spalle per girarla, ho sperato con tutto il mio cuore che non fosse morta anche lei. Poi ho capito che era viva, perché appena ha avvertito il mio contatto si è aggrappata a me e non ha smesso per un secondo di toccarmi”. ‘Anche lei’, sì, perché sulla stessa barca c’erano anche altre persone.

A poca distanza da Josephine, sono stati trovati i cadaveri di una donna, morta da diverse ore e di un bambino di 5 anni, deceduto ‘poco prima’ dell’arrivo dei soccorsi, secondo il medico di bordo. Josephine ora si trova sulla nave con sintomi di ipotermia ma sopravvivrà. Si può dire che sia una miracolata. Ora, però, la Ong punta il dito contro la guarda costiera libica: “Si è trattato di omissione di soccorso. La guarda costiera non è stata in grado di gestire una situazione di emergenza ed ha abbandonato due donne e un bambino al proprio destino”.