Ivrea: mette un serpente velenoso a guardia della droga nel camper (2 / 2)

Mentre le forze dell’ordine controllavano il suo camper e notavano il serpente, l’uomo gli aveva anche detto: “E’ molto velenoso”. Oggi, a quattro anni e diversi mesi dall’arresto da parte dei carabinieri di Chivasso, Freyheit è stato condannato a sette mesi per detenzione di droga ai fini di spaccio. Quella del serpente è una scelta in un certo senso originale, ma usare gli animali a guardia della droga non è affatto una novità.

Da diversi decenni, infatti, è diventato normale per gli spacciatori piazzare cani di grossa taglia e/o aggressivi a guardia degli edifici dove viene conservata e venduta la droga. I pitbull sono la razza preferita dai criminali in tal senso. A Via Gola, a Milano, pochi giorni fa arrivò l’ennesima segnalazione di cani usati come guardie dei “fortini” della droga.

Si tratta quasi sempre di cani senza microchip, legati a una catena, maltrattati e spesso picchiati brutalmente. In questo modo appena qualcuno gli si avvicina, reagiranno d’istinto sfogando la loro rabbia e, ovviamente, spaventando i curiosi. Una tattica brutale ma funzionante: non è un caso che da anni venga utilizzata per tenere sotto controllo i flussi di persone in quelli che notoriamente sono i fortini della droga.