Investe un ciclista, poi lo carica sul furgone e inizia a picchiarlo (2 / 2)

Un successivo lavoro di verifica sulle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza del macrolotto industriale di Prato ha permesso agli agenti, nel giro di qualche ora, di identificare l’autista del furgone colpevole dell’incidente e della violenza sul giovane pachistano in bicicletta. Si trattava di un autocarro appartenente a una società di trasporti con sede a Prato.

 Anche l’autista, 30enne italiano, è stato identificato pochi giorni dopo l’incidente. Dopo il fermo, l’uomo è stato denunciato per omissione di soccorso, lesioni personali stradali, percosse e danneggiamento. Non solo: per lui sono scattati anche il ritiro e la sospensione della patente. Insomma una pena esemplare per una persona che ha commesso alcuni reati stradali (e non solo) oggettivamente gravi.

Ci sono stati altri episodi simili nel passato recente, che mettono in evidenza una situazione preoccupante di odio verso chi si sposta in bici. A fine gennaio a Bolzano un 42enne aveva investito un ciclista 40enne e, pochi istanti dopo, aveva fatto retromarcia non per soccorrerlo ma per provare a colpirlo nuovamente. La vittima era riuscita a evitare il secondo colpo, dopodiché l’autista era fuggito ad alta velocità.