Inoltre il paziente assumeva elevati immunosoppressori che rendono i tessuti fragili, ha ricordato il professore Cernetti.
L’operazione chirurgia rivoluzionaria è stata premiata dalla maggioranza con ben il 75% dei votanti, aggiudicandosi il primo posto tra i vari casi clinici nella tradizionale “competizione” scientifica che si svolge al congresso nazionale della Guse, Società Italiana di Cardiologia. La premiazione è avvenuta al MiCo Congress Center di Milano, presentato dalla dottoressa Elena Guerra, tra il 16 e il 18 ottobre.
Il dottor Francesco Benazzi, Direttore Generale dell’Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana ha detto: “Esprimo le congratulazioni al dottor Cernetti e ai suoi collaboratori per un successo a livello nazionale meritatissimo. È un’affermazione importante; non per mera soddisfazione, ma perché riconosce l’alto livello dei nostri professionisti e di quello che viene fatto ogni giorno in questi reparti a beneficio dei cittadini affidati alle nostre cure.” Non è l’unico intervento chirurgico rivoluzionario che viene eseguito dai medici italiani.
Si ricorda che i medici dell’Ospedale Molinette Città della Salute di Torino, sono riusciti a ricostruire la valvola mitrale di un paziente senza fermare il cuore e quindi senza utilizzare una circolazione extracorporea. Od ancora i medici del Mauriziano ganno rimosso un tumore cardiaco ad un paziente senza aprire il torace, grazie ad una tecnica chiamata “sistema di circolazione extracorporea veno-venosa ad alti flussi” basata sull’aspirazione della massa tumorale attraverso una sonda inserita dall’arteria femorale.