Insulti razzisti e strani riti con l’incenso ai vicini di casa marocchini: “Siete il diavolo, dovete morire” (1 / 2)

Insulti razzisti e strani riti con l’incenso ai vicini di casa marocchini: “Siete il diavolo, dovete morire”

Anni di vessazioni sulla famiglia marocchina. Il gip: è pericolosa

Una storia che ha dell’assurdo, questa notizia arriva da Torino. Una donna di 57 anni che non sopportava i suoi vicini di casa marocchini, è stata condannata a 2 anni e un mese di reclusione con l’accusa di atti persecutori, addirittura aveva dato al suo cane il nome della bambina di questa famiglia marocchina perché “così ogni volta che insultava l’animale insultava anche la piccola“.

Questa signora proprio non sopportava di avere accanto una famiglia straniera e non è questa la prima condanna, la donna insultava anche il figlio della coppia definendolo un “bastardino marocchino“, ogni volta che lo vedeva giocare vicino alla porta di casa sua e si passava addirittura il pollice sulla gola come a voler simulare uno sgozzamento. Una serie di insulti anche alla coppia, più volte li ha definiti sporchi, zingari e bastardi.

 

L’elenco delle angherie subite dalla famiglia Er Rajil è lungo: dall’alcol gettato sulla porta di casa “per disinfettare” dagli escrementi del cane lasciati sullo zerbino, addirittura i pugni sul muro in piena notte per dare fastidio e tenerli svegli. La donna è arrivata anche a fare strani riti con l’incenso per augurare loro la morte.

La sua prima condanna risale nel 2013 e già allora alla 57enne le fu inflitta una pena di 2 anni e 6 mesi di carcere.