Infermieri vendevano i morti degli ospedali alle onoranze funebri: 350 euro per ogni defunto (1 / 2)

Infermieri vendevano i morti degli ospedali alle onoranze funebri: 350 euro per ogni defunto

Maxi operazione dei Carabinieri di Bologna: infermieri vendevano i morti alle onoranze funebri

 

Bologna, smantellati due cartelli di agenzie funebri. Una decine di perquisizioni eseguite da 300 agenti che sono riusciti a sgomitare un’associazione per delinquere che deteneva il monopolio delle camere mortuarie dei principali ospedali. Dalle indagini sono emersi spregio delle salme e furti: 30 arresti.

Gli infermieri controllavano le camere mortuarie dei due principali ospedali di Bologna ovvero l’ospedale Maggiore e il Policlinico Sant’Orsola Malpighi per mantenere il monopolio della gestione dei servizi funebri.

Una maxi operazione dei Carabinieri del comando provinciale del capoluogo emiliano, hanno potuto individuare i due cartelli di imprese di pompe funebri. Sono serviti circa 300 agenti che sono riusciti ad arrestare 30 persone ritenute responsabili di un’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione di incaricato di pubblico servizio, riciclaggio ed altre violazioni commesse proprio alla responsabilità amministrativa degli enti. In questa operazione sono stati coinvolti anche gli infermieri che agganciavano i parenti dei defunti, in totale sono stati sequestrati 13 milioni di euro.

Secondo delle indagini, gli infermieri agganciavano i parenti dei defunti indirizzandoli a delle agenzie funebri, poi venivano compensati con delle somme che andavano dai 200 ai 350 euro a compito svolto. Al vertice c’erano i rappresentanti di due consorzi che si dividevano i compiti e ridistribuivano le somme guadagnate. Gli infermieri chiamavano i familiari dei defunti e li mettevano in contatto con le varie agenzie di servizi proponendo quelle più economiche o più efficienti.