In Italia c’è un’emergenza sanitaria che coinvolge 7 milioni di italiani: ecco di cosa si tratta (2 / 2)

In totale sono 150 milioni le persone che hanno pagato di tasca propria le spese sanitarie. Tra questi, 17 miliardi di euro sono stati spesi per i farmaci, 7,5 miliardi per delle visite specialistiche, 8 miliardi per le spese odontoiatriche, 3,8 miliardi per le analisi di laboratorio e quasi 1 miliardo di euro per protesi e presidi.

L’amministratore delegato, Marco Vecchietti, ha spiegato: “La salute è da sempre uno dei beni di maggiore importanza per tutti i cittadini, ma in questi anni non è mai stata al centro dell’agenda politica.

La spesa sanitaria di tasca propria è la più grande forma di disuguaglianza in sanità, perchè colpisce in particolar modo i redditi più bassi, le Regioni con situazioni economiche più critiche, i cittadini più fragili e gli anziani. Questa situazione può essere contrastata solo restituendo una dimensione sociale alla spesa sanitaria privata attraverso una intermediazione strutturata da parte del settore assicurativo e dei fondi sanitari integrativi”. C’è chi ha dovuto assentarsi dal lavoro per recarsi in

strutture sanitarie pubbliche perché non erano aperte in orari non lavorativi ma inoltre, ci sono persone che tramite raccomandazioni e conoscenze non hanno aspettato le lunghe liste d’attesa. Purtroppo, in questi tempi non si hanno molte opportunità di avere una diagnosi e una cura uguale per tutti e fa sì che molti pazienti debbano fare sacrifici enormi sopratutto chi ha redditi bassi e chi lavora. Vincono i furbi, ma gli elettori del Movimento 5 Stelle e Lega sono anche i più fiduciosi nella politica del cambiamento.