In Giappone è stato scoperto un metallo raro che vale più di 2.000 dollari (2 / 2)

Vale oltre 2.000 dollari e questo significa che il Giappone ha appena messo le mani su un sacco di minerali e può rafforzare il potere contrattuale sui mercati mondiali.

Il deposito ritrovato può soddisfare tutte le necessità per secoli, l’Ittrio è abbastanza sufficiente per bene 780 anni, il disprosio ritrovato per 730 anni, l’europio per 620 anni e il terbio per 420 anni. Non è stato ancora detto quale sarà il cambiamento dopo questa scoperta e la loro estrazione è molto complicata e

costosa e, per questo motivo, il deposito non è ancora utilizzabile. Sebbene la scoperta sia redditizia, è difficile estrarre questi metalli ed è anche costoso, quindi il Giappone dovrà sviluppare nuovi modi per l’estrazione di questi minerali.

Il ritrovamento è particolarmente vantaggioso per il Giappone nella sua competizione commerciale con la Cina. Anche se la caccia al tesoro può sembrare una cosa del passato, la crescente consapevolezza dei minerali del mondo scomparsi o ancora da portare alla luce rimane un’attività popolare e redditizia per governi e società private.

Nell’ottobre del 2017, una società inglese chiamata Britannia si proponeva di recuperare un’enorme quantità di oro perso durante la Seconda Guerra Mondiale (era a bordo di una nave mercantile affondata) del valore di oltre 100 milioni di sterline.

Fino a un centinaio di anni fa diciassette metalli erano sconosciuti ed oggi potrebbero essere la chiave per le nuove tecnologie. Per questo motivo vengono chiamati “terre rare” e sono diventati decisivi sia nei conflitti che negli equilibri geopolitici dal momento che è la Cina a controllare quasi tutta la produzione mondiale. Non è solo una questione commerciale ma potrebbe anche essere un’ascesa della Cina come superpotenza planetaria.