Il Vesuvio potrebbe risvegliarsi, pronto un piano di evacuazione a Pompei: “potrebbe esplodere con una violenza inaudita” (1 / 2)

Il Vesuvio potrebbe risvegliarsi, pronto un piano di evacuazione a Pompei: “potrebbe esplodere con una violenza inaudita”

Vesuvio, in caso di eruzione, i cittadini di Pompei e della zona rossa verranno trasferiti in Sardegna

 

In caso di emergenza gli abitanti della città alle pendici del vulcano sarebbero trasferiti in Sardegna. Mezzo milione di persone nei comuni a rischio.

Il Vesuvio è inattivo dal 1944 e potrebbe eruttare di nuovo. L’esplosione potrebbe essere potentissima, un vulcanologo della NewYork University ha lanciato l’allarme: secondo l’uomo il fenomeno non sarà improvviso ma ci saranno dei segnali e prima dell’eruzione potrebbero passare mesi.

 

Le ultime scosse di terremoto registrate in questi ultimi giorni in Campania, in modo particolare nella zona del Vesuvio, ha allarmato gli abitanti. A preoccupare è una eventuale eruzione del vulcano per questo motivo sono stati creati dei piani di evacuazione in caso di esigenza. Nel caso in cui il Vesuvio dovesse eruttare, i cittadini di Pompei verrebbero trasferiti in Sardegna. Questo è quello che prevede il piano di evacuazione della cittadina della Campania, il capo della Protezione Civile hai emesso un comunicato chiarendo gli eventuali protocolli di emergenza per il rischio vulcanico.

 

Nella giornata di oggi, nel comune di Pompei, si è svolta la prima riunione davanti alla presenza dei delegati della Protezione Civile Regionale della Sardegna e dell’amministrazione comunale della Regione Campania dove sono stati evidenziati i principali aspetti dei settori organizzativi e operativi.

La popolazione di Pompei è di circa 25mila abitanti, è stato necessario stabilire le esigenze specifiche e di disponibilità legate al trasferimento nell’isola. In caso di un’eruzione vulcanica, l’allontanamento dall’area a rischio avverrebbe via mare partendo dal porto di Salerno con delle imbarcazioni coordinate dalla Protezione Civile della Sardegna. Domani si terrà un secondo incontro.