Il sogno di Badar è diventato realtà: è il primo musulmano ad entrare nell’Arma dei Carabinieri (2 / 2)

Nella sua cameretta ha collezionato negli anni diversi modellini dei veicoli utilizzati dei Carabinieri. Ora finalmente ne potrà guidare uno.

A sostenerlo nel suo giuramento c’erano la sorella Miriam, mamma Khadija e papà Salah, che lavora da cinque anni al corriere espresso GLS. Con loro anche i fratelli Manal e Amin. Una famiglia molto unita che ha saputo integrarsi al meglio con la cultura italiana.

 

Ai giornalisti dell’Eco di Bergamo ha confidato che il suo non è stato un percorso facile, ma non per l’origine della sua famiglia. La parte difficile è stata arruolarsi nell’esercito..

Badar però non si è dato per vinto e nel 2016 si è arruolato: in forza prima a Verona e poi a Treviso, ha partecipato attivamente all’operazione «Strade sicure» a Roma. Proprio qui è riuscito a distinguersi sul campo: un uomo ha spaventato tutti urlando Allah Akbar.

Badar, conoscendo l’arabo, è riuscito a parlargli e a calmarlo. Un azione che gli è valso un encomio dell’esercito.

“Il mio sogno è sempre stato quello di poter dare una mano ai cittadini. Ci siamo trasferiti al nord perchè mio padre aveva trovato posto come corriere. A 18 anche io ho lavorato con lui. Poi ho vinto il concorso per entrare nell’esercito”.

Badar ha spiegato di non aver mai avuto problemi per la sua religione, nemmeno durante il Ramadan. L’Arma si è dimostrata pronta a questa evenienza.