Il gestore de “La Lanterna Azzurra”: «Vengo minacciato di morte, altre volte è stata più affollata» (2 / 2)

Il gestore ci tiene a smentire una versione circolata nelle ore immediatamente successive alla tragedia, secondo cui c’erano 1400 paganti nel locale. “Non è così. È assolutamente falso. Secondo me non arrivavano nemmeno a mille. Considerando tutti quelli che erano fuori a fumare si arrivava a stento a 800. In passato ha contenuto molta più gente, era sicurissimo. Ho anche consegnato ai carabinieri i blocchetti dei biglietti venduti. Si vede subito”.

Per quanto riguarda le misure di sicurezza: “Ho un contratto con un’agenzia che mi ha fornito 11 bodyguard. Avevo un’ambulanza a disposizione. Sono tranquillo per quanto riguarda la sicurezza”. Quando gli viene chiesto dei gradini in fondo agli scivoli di emergenza: “Un tecnico ha fatto un progetto, una commissione l’ha approvato, dandomi il permesso per cinque anni. Che colpa ne ho io?”.

Il suo stato psicologico è difficile da comprendere. “Se dico che mi sento con la coscienza a posto, mi danno del criminale. Se dico che non mi sento con la coscienza a posto, sono colpevole. Mi dispiace moltissimo per le persone morte, sono vicino alle loro famiglie. Sono distrutto. Ho anche trovato la bomboletta spray che quel maledetto ha usato e l’ho consegnata ai carabinieri. È una tragedia inimmaginabile. Non riaprirò la discoteca finché ci saranno questi criminali con le bombolette in giro”.