Il dramma segreto di Gianluca Vialli: “Ho avuto il cancro” (2 / 2)

Vialli ha anche allenato il Chelsea: “La mia preoccupazione era creare una cultura”. Poi la scoperta, due anni fa, del cancro. “Arriva il momento in cui ti trovi a un incrocio e devi scegliere come proseguire. Ho iniziato a scrivere l libro per aiutare le persone a trovare la direzione giusta. Ho cercato alcune frasi motivazionali, le ho mescolate con altri mantra, intervallando il tutto con storie di grandi sportivi. Le citazioni funzionano solo se sei tu che funzioni”.

Nessuno, prima di oggi, sapeva della sua battaglia: “Avrei fatto volentieri a meno di raccontarla. Poi ho capito che era solo una fase della vita che andava vissuta con forza e coraggio e da cui imparare qualcosa. Era difficile, ma non potevo evitare di dirlo ai miei amici, alla mia famiglia. I miei genitori, i miei fratelli, mia moglie, le nostre figlie… mi è preso un senso di vergogna, quasi come se la colpa fosse mia”.

Alcuni aneddoti: “Giravo con il maglione sotto la famiglia, per fare in modo che gli altri non se ne accorgessero. Volevo che vedessero il Vialli di sempre”. Per fortuna, dopo otto mesi di chemio, tutto è andato per il verso giusto: “Sto bene, molto bene. Ma non ho ancora la certezza di come finirà la partita. Spero che grazie alla mia storia la gente affronti nel modo giusto quel che succede. La vita è il 10% quello che ci succede e il 90 come la affrontiamo”.