Il chirurgo che da otto anni sacrifica le proprie ferie per operare i bimbi in Africa (2 / 2)

Il medico parlemitano, dopo aver raccontato di tutto l’amore che ricevono dai bambini, spiega come fa a costruire quelle sale operatorie improvvisate, con il materiale portato con sè da Palermo. Materiale che si procura quasi tutto da solo: “Sistemiamo i lettini all’interno di questi dispensari costruiti d’urgenza dove le suore missionarie prestano le prime cure ai bambini che ne hanno bisogno.”

Noi ci occupiamo principalmente di malformazioni congenite cranio-facciali e di ustioni nei bambini, ma operiamo anche gli adulti” continua dicendo “Si bruciano con grande facilità perché cucinano con grandi bracieri e hanno vestiti sintetici.E poi diamo nozioni fondamentali ai volontari che aiutano e operano in questi contesti: come, ad esempio, come ci si lava in sala operatoria ed altre norme igienchie.

Ma durante il nostro tempo lì cerchiamo di insegnare anche le nozioni base per il primo soccorso come per esempio il massaggio cardiaco… insomma, informazioni utili per provare a salvare una vita”.

Salvare più vite possibili, è questo l’intento di questo medico palermitano che anche quando torna nella sua città per tornare a lavoro, non dimentica i “suoi” bambini in Africa.