Folla di persone al funerale di Luca Cardillo per l’ultimo saluto. La sorella: “Tu sei stato il mio eroe” (1 / 2)

Folla di persone al funerale di Luca Cardillo per l’ultimo saluto. La sorella: “Tu sei stato il mio eroe”

I funerali di Luca Cardillo. La sorella: “Sei il mio eroe che non molla mai, ti amerò per sempre”

 

Se n’è andato, è morto Luca Cardillo, 24 anni, tanta forza, un grande coraggio e la voglia di vivere, di farcela, di superare che lo avevano spinto a Novembre dello scorso anno a prendere un aereo per gli Stati Uniti nel tentativo di curare quel tumore, un osteosarcoma alla gamba destra che da oltre un anno lo vedeva malato a condurre una vita che gli impediva di realizzare i suoi sogni.

Era partito dall’aeroporto di Catania in direzione Huston, Texas verso l’MD Anderson Cancer Center l’ospedale specializzato nella cura del cancro. Quei medici erano semplicemente l’ultima speranza di Luca, e dopo una prima ipotesi in cui era emersa la possibilità di amputare la gamba per eliminare il tumore, lo stesso Luca lo aveva detto: “meglio una gamba amputata che la morte”; è stato drammaticamente valutato impossibile rimuoverlo chirurgicamente senza rischio certo della morte del ragazzo.

Oltre all’amputazione troppo rischiosa, forse letale, a compromettere il suo fisico già provato si erano aggiunti tre fattori determinanti: il versamento pleurico, la tachicardia e la polmonite.
Aveva cominciato a lottare infatti anche con le metastasi polmonari, in tutto questo però non ha mai smesso di comunicare con il paese e di ringraziare per il sostegno economico e morale che riceveva. Tutta Italia lo aveva supportato per continuare a sperare e guarire dalla malattia, tutto grazie all’appello di Lidia, sua sorella, dei genitori e degli amici che insieme avevano organizzato una raccolta fondi determinati a vincere il male che affliggeva Luca.