Federico Giordano, il piccolo eroe morto a Casteldaccia: “Voleva salvare la sorellina” (2 / 2)

Giuseppe Giordano ha perso i suoi due figli e altri sette parenti travolti dalla furia del fiume, “Erano sempre insieme – racconta una parente – e insieme sono andati via“.

 

Casteldaccia, Giuseppe Giordano rivive lo strazio: “Federico voleva salvarsi con la sorella” 

La villetta in cui è successa questa tragedia è abusiva, stavano festeggiando il compleanno di una nipote e all’improvviso, nella serata, Giuseppe si accorge che la casa si stava riempiendo di acqua. Con i giornalisti ha voluto ripercorrere quello che gli è successo:

Le vetrate diventano scure, la luce si spegne, sul pavimento si muove uno strato di fango. Ci spostiamo nell’altra stanza. Mio figlio Federico mi rassicura: papà, penso io a Rachele, e prende in braccio la sorellina. Andiamo via, andiamo via, dico. Ora penso che mio figlio era un eroe“.

Il livello dell’acqua sale e il pericolo si fa sempre più intenso, così Giuseppe prende le chiavi della sua auto pensando di salvare la sua famiglia ma, appena apre la porta, una valanga di acqua e fango lo inghiottisce e lo scaraventa fuori, così Giuseppe con la forza della disperazione si è aggrappato ad un albero ed è stato proprio questo a salvarlo.

Ignaro di tutto, il cognato Luca Rughoo, che si era momentaneamente allontanato con sua figlia Emanuela e sua nipote Asia per andare a prendere dei dolci in pasticceria, ritornando in casa ha scoperto che quella villetta è diventata un inferno, piena di cadaveri e con Giuseppe appeso ad un albero. In quel momento scopre che anche suo figlio è morto: “Era bellissimo. Era il mio cuore“. Davanti all’obitorio anche la piccola Asia Giordano, 11 anni, un volto smarrito e un ricordo paralizzante: “E’ stato terribile“.