Fabrizio Corona picchiato dagli spacciatori a Rogoredo (2 / 2)

Erano le 10 e 30 quando, riconosciuto Corona e capito che l’ex paparazzo VIP difficilmente si sarebbe recato lì per comprare la droga, un numero imprecisato di persone lo ha aggredito. “Ci hanno colpiti con le mani e con i bastoni. Siamo anche stati derubati. Corona non ha più i documenti e il cellulare, io ho perso i documenti”, questo il racconto di Luca Cerchioni, collaboratore di Corona, in una storia Instagram.

Cerchioni era tra i collaboratori con telecamera nascosta addosso, per documentare lo spaccio di droga che da anni avviene nel “boschetto” di Rogoredo. Dopo l’aggressione è stata chiamata un’ambulanza, arrivata insieme ad un’automedica, che hanno medicato Corona sul posto. Per il paparazzo nulla di grave, era cosciente e con alcune ferite marginali. L’episodio ora verrà investigato dai carabinieri, che cercheranno di identificare i colpevoli dell’aggressione.

Quest’ultimo ha anche postato su Instagram una foto che lo ritrae in ambulanza e ha scritto: “Stasera mi sono recato al Bosco di Rogoredo, patria nazionale dello spaccio italiano, dove anche la polizia si rifiuta di entrare. Mentre le uniche inchieste realizzate sono state fatte di giorno da giornalisti accompagnati da polizia di scorta a circondare la zona, Io mi sono recato lì solo con un operatore e un fonico per raccontare il parallelismo della mia tossicodipendenza e quella che colpisce l’Italia e la povera gente che vede uno stato inerme e una polizia disinteressata. Tutto questo solo per raccontare in maniera oggettiva, come ho sempre fatto, la realtà. Ora, in questo momento ringrazio Dio per aver protetto mio figlio Carlos Maria”.