Fabrizio Corona confessa: “Sono un pezzo di storia di questo Paese, un esempio per i giovani” (2 / 2)

“Tutti sanno che ho combattuto tutta la vita – ha proseguito lui senza scomporsi troppo – fin dal primo processo di Vallettopoli.
Ho combattuto quando sono uscito dal carcere, ora nessuno mi dà un lavoro; non ho un editore, non ho un direttore, esco da solo. Non ho una famiglia che mi dà una mano. Non ho nessuno. Non ho un fratello, non ho una moglie.”

“Ho fatto tutto da solo grazie alla mia genialità, che è un talento. Io mi ritengo superiore rispetto a quello che ha fatto mio padre nel suo campo. Mio padre ha lavorato in un campo, io faccio parte di un altro campo. Io oggi sono un pezzo di storia di questo Paese. Io rappresento il passaggio di un’epoca, che è quella dal ’94 alle televisioni commerciali, fino al cambiamento.”

Corona si considera dunque un modello per gli altri e una persona che grazie al suo genio è stato capace di lasciare un segno nella storia d’Italia. Forse un po’ troppo, secondo gli ospiti che gli ricordano di non essere un grande esempio. Ma lui rigetta queste accuse: “Se mi posso fare un complimento, penso di essere diventato veramente un ottimo padre“.