Evade dai domiciliari 3 volte per andare al bar e all’osteria. Il giudice lo libera (2 / 2)

Zaninotti, infatti, gestisce una tipografia, che gli dà da mangiare. Ha chiesto e ottenuto dai carabinieri di potersi muovere – sempre con l’obbligo di firma – per poter lavorare e quindi per evitare di ricorrere nuovamente all’evasione. Ma ne ha approfittato anche per recarsi in posti ben lontani dalla tipografia: due volte al bar e una volta all’osteria. Un fenomeno.

L’uomo è riuscito a convincere i carabinieri del suo “pentimento” e della necessità di uscire di casa per poter raggiungere il posto di lavoro ed evitare di delinquere ancora. Aveva già mostrato di essere allergico alle regole e nel giro di poche ore, oltre che alla tipografia, si è recato in due luoghi dove si è intrattenuto per qualche ora. Incredibile ma vero. Questa è l’Italia.

Un’altra storia recente molto singolare riguardante gli arresti domiciliari arriva dalla Sicilia. Un uomo originario di Catania la scorsa estate era finito nei guai con la legge dopo aver rubato degli oggetti in un supermercato di Messina. Il giudice decise di fargli scontare qualche mese agli arresti domiciliari per quel reato. Ma dopo pochi giorni, l’uomo si recò dai carabinieri per chiedere di andare in carcere. Il motivo? La convivenza con la moglie era insopportabile.