Espone lo striscione “w la …” durante il Gay Pride. Arrivano i carabinieri (2 / 2)

Nella sua e-mail alla redazione del giornale, ha scritto: “Non sono un omofobo ho voluto solo riaffermare i miei gusti sessuali. Comprendo la frase di impatto forte, ma a quale impatto stiamo andando incontro noi stasera? Posso essere anche io libero di esprimere i miei gusti sessuali? Niente è banale, la mia azione provocatoria è per sottolineare il fatto che viviamo in un mondo ricco di ipocrisie”.

L’uomo si domanda: “Che differenza c’è fra un gay e un etero? Nessuna! Perché dobbiamo creare minoranze? I gusti sessuali fanno parte di una sfera personale. Perché farne una manifestazione?”. Secondo lui: “Il sistema politico, sociale e culturale oggi è provocatorio, e induce all’omofobia. Io non ci sto e per una parità di “genere” ho voluto dire la mia”. La satira su certi argomenti, però, è ancora tabù.

La lettera si conclude così: “Purtroppo è durata poco la mia libertà, mi hanno costretto con le buone maniere a togliere il mio manifesto. In un paese che si definisce libero mi è sembrato tutto così strano…”. Insomma una goliardata che all’epoca (e ancora oggi) ha ottenuto parecchi pareri positivi, specialmente da parte delle persone che apprezzano la goliardia. Il lenzuolo è stato fatto togliere, ma le foto resistono al tempo.