Elezioni 2018: Votare scheda bianca è meglio che non votare! (2 / 2)

Ma almeno non sarete un inutile dato statistico di menefreghisti, e che poi non ha nemmeno il diritto di lamentarsi…

Hai delegato, che vuoi, di cosa chiedi conto e a chi… Sopratutto non si potrà più dire che il 20% o il 30% non va a votare perché è disaffezionato alla politica.

È un segnale importante, che potrebbe innescare una pressione popolare che costringa i partiti e il futuro Governo a fare meglio. È la sola forma di protesta pacifica e democratica.

 

Non è mai successo di avere numeri alti di schede bianche e quindi non abbiamo la prova contraria.

In sostanza: la scelta è ampia, votate quel che vi pare, ma a votare andateci.

Le elezioni politiche italiane del 2018 per il rinnovo dei due rami del Parlamento – il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati – si terranno domenica 4 marzo 2018. Esse seguono lo scioglimento delle Camere, avvenuto per decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 28 dicembre 2017, con un breve anticipo rispetto alla conclusione naturale della XVII legislatura, prevista per il 14 marzo 2018.

 

Si voterà per l’elezione dei 630 deputati e dei 315 senatori elettivi della XVIII legislatura. Il voto sarà regolamentato dalla legge elettorale italiana del 2017, soprannominata Rosatellum bis, che troverà la sua prima applicazione.

 

Nella stessa data si svolgeranno anche le elezioni regionali nel Lazio e nella Lombardia.

Complessivamente, nelle ventinove circoscrizioni per il rinnovo della Camera e nelle ventuno per il rinnovo del Senato, sono stati ammessi i candidati di quarantuno liste e due coalizioni.

Andate a votare!