Ecco perché dovremmo smettere di mangiare il tonno in scatola. Non è così salutare come sembra (1 / 2)

Ecco perché dovremmo smettere di mangiare il tonno in scatola. Non è così salutare come sembra

Il tonno in scatola è un alimento davvero molto versatile, utilizzato in moltissime preparazioni, dall’aperitivo al secondo. E’ molto amato dagli sportivi per il suo elevato contenuto proteico e dalle persone che seguono una dieta dimagrante per il suo potere saziante e il basso apporto calorico. Insomma, tantissime persone ne fanno largo uso ed è quindi un ingrediente che si trova praticamente in tutte le cucine italiane e non solo.

Ma è davvero tutto così bello e salutare come vogliono farci credere? In realtà no e vogliamo svelarvi quali sono i motivi, che non avreste mai immaginato, per i quali dovremmo smettere di mangiare il tonno in scatola, o quantomeno limitarne al massimo il suo consumo.

Il primo motivo è legato al fatto che il tonno in scatola può contenere livelli di mercurio molto elevati, che supera spesso la soglia della normalità a causa dell’inquinamento. Il mercurio è tossico per l’organismo umano ed in particolare per il sistema nervoso e quello immunitario, fa male ai polmoni, ai reni e agli occhi. Insomma può causare gravi danni e disagi a molte componenti essenziali del nostro organismo.

Il tonno in scatola contiene un alto contenuto di sodio che è risaputo essere dannoso per chi soffre di ipertensione e problemi cardiaci. Viene utilizzato per consentire una lunga e corretta conservazione del pesce fino alla sua scadenza.