L’iniziativa del salumificio pugliese, comunque, dal punto di vista meditico è stata vincente. Molti hanno letto con attenzione il post della ricetta e nei commenti sui social hanno assicurato che presto prepareranno, in casa propria, il panino alla carbonara. Santoro non è nuova a iniziative del genere: già in passato aveva attirato l’attenzione degli italiani (e non).
Ad esempio, rimanendo nei confini del nostro paese, qualche tempo fa lanciò sul mercato il pancapollo. Come facilmente intuibile, si tratta di un panettone artigianale farcito di capocollo. Ma in passato aveva anche avuto l’onore di essere il primo salumificio italiano a portare nei grandi magazzini Harrod’s (chi è andato a Londra sa benissimo che “grandi magazzini” è il termine adatto) proprio il capocollo.
La carbonara, com’è noto, non è un piatto pugliese ma per fortuna si può mangiare un piatto di deliziosa carbonara in ogni angolo della penisola. In un periodo storico in cui si rielabora tutto e si cercano sempre nuovi modi per stupire i palati di una clientela sempre più esigente, il panino alla carbonara non ci sembra affatto un’idea malvagia. I puristi possono continuare a mangiarla con la pasta: nessuno gli sta puntando un panino alla tempia. Qui trovate la ricetta