Ecco 12 abitudini moderne che possono portare alla depressione (1 / 2)

Ecco 12 abitudini moderne che possono portare alla depressione

Sapevate che esistono abitudini ed atteggiamenti che possono acuire o addirittura provocare stati d’animo negativi, fino ad arrivare alla depressione? Ecco alcuni tra i peggiori indicati dagli psicoterapeuti di tutto il mondo. Primo: camminare ciondolando e a spalle curve. Un articolo del Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry ha spiegato come camminare in questo modo stimoli pensieri negativi e sensazioni pessimiste, mentre camminare a petto in fuori e testa alta fornisca sensazioni di maggiore autostima. Anche scattare troppe foto è un pessimo segnale, come sottolineato dalla rivista specializzata Psychological Science.

La terza abitudine che rende depressi è quella di non ribellarsi. Secondo uno studio del Workplace Bullying Institute, circa il 35% dei dipendenti statunitensi soffre o ha sofferto di mobbing, una situazione che incrementa le possibilità di cadere in depressione e fa colare a picco la produttività. Come hanno spiegato i ricercatori, questa situazione “rende emotivamente volatili, tanto che diventa difficile alzarsi e andare a lavorare“. Anche la sedentarietà favorisce la depressione, come rilevato da una ricerca di JAMA Psychiatry, secondo la quale l’attività fisica riduce il rischio di depressione del 19%. Mente e corpo sono strettamente interconnessi, tant’è che l’antica locuzione latina “mens sana in corpore sano” è oggi accettata dalla grande maggioranza dei terapeuti e solo ora stiamo comprendendo davvero la sua enorme valenza.

Tra le pessime abitudini che favoriscono la depressione c’è anche il rimandare o evitare gli impegni: la mente cataloga meticolosamente successi ed insuccessi quotidiani, e rimandare un impegno viene annoverato inconsciamente tra i fallimenti. Inoltre ciò aumenta il senso di colpa nei confronti di noi stessi. Tra le abitudini che ci rendono più negativi figura anche il vivere una relazione tossica o disfunzionale, ad oggi una delle maggiori cause di ansia e depressione nonché di scarsa autostima.