È nato Pietro, figlio di Gianluca, uno dei sopravvissuti al crollo del Ponte Morandi (2 / 2)

“Non potevo morire, dovevo resistere. Dovevo farlo per lui”. Queste le parole che Ardini ha detto ad amici, parenti, media e chiunque lo andasse a trovare. 40 metri di volo da terra, sospeso nel vuoto, con la paura di morire e di non poter vedere il figlio che stava per nascere. La compagna Giulia Organo, 28 anni, nonostante tutto, avrà una famiglia come l’ha sempre sognata.

Ha dovuto affrontare l’ultimo mese di gravidanza, già di per sé difficile, anche con l’angoscia di avere il marito in ospedale. Ma, si sa, il tempo cura tutto: il figlio è nato e sta bene, il marito si sta riprendendo dopo il terribile incidente. Gianluca ha il bacino rotto e una frattura scomposta alle spalle. È a letto da un mese ma migliora di giorno in giorno. Ora che Pietro è finalmente tra noi, avrà un motivo in più per rialzarsi e tornare a lottare.

Sicuramente dopo aver visto la morte in faccia, nel vero senso della parola, apprezzerà di più la vita. E la appezzerà perché da oggi la sua famiglia si è allargata: è arrivato Pietro. Avrà la gioia di vederlo crescere, di insegnargli le cose tipiche che un padre trasmette al figlio e il valore della famiglia. Paradossalmente la tragedia ha avuto anche dei risvolti positivi per la sua famiglia: Gianluca sa che con un po’ di fortuna in meno sarebbe potuto morire in quel crollo, quindi darà, se possibile, ancora più amore al figlio appena arrivato.