Cuore artificiale salva la vita di un bimbo di 15 mesi: “Lui e la mamma Nunzia sono nati guerrieri” (2 / 2)

Dopo ulteriori controlli, abbiamo scoperto il male che lo aveva colpito: una cardiomiopatia dilatativa congenita. L’unica soluzione era il trapianto. Sono venuti a prenderci con un aereo militare, ci hanno scortato fino a destinazione a Bergamo con un’ambulanza e la polizia.” Qui per fortuna, Ayrton e sua mamma non hanno trovato solo una struttura tra le più organizzate d’Italia, ma anche medici e personale sanitario d’elite.
Gli stessi medici che hanno riferito che la guarigione di Ayrton passa anche dalla sua forza e quella di sua madre: “Sono dei guerrieri nati”.

 

 “Ci siamo sentiti come fossero a casa, nonostante stessimo vivendo un momento difficile. L’ospedale è molto accogliente, non smetterò mai di ringraziare chi ha curato mio figlio. Mio marito, nei primi due mesi, è sempre stato al nostro fianco, ma poi è stato costretto a tornare a Matera per gestire la sua attività e consentire di pagare il mio alloggio qui a Bergamo. Dobbiamo fare molti sacrifici ma cerchiamo di tenere duro“.

La mamma ba poi lanciato un appello: “Non si parla mai abbastanza dell’importanza della donazione degli organi.Forse se tutti sapessero quanta difficoltà e dolore ci sono negli ospedali, capirebbero meglio l’importanza di informarsi e firmare il consenso per diventare donatori. Quando temevo di aver perso mio figlio, ero pronta a donare i suoi organi per salvare la vita di altri bambini”.