Copyright: stop alle condivisioni, ci sarà anche una tassa sui link (2 / 2)

discutere in particolare gli articoli 11 e 13 della proposta di legge, l’articolo 11 prevede l’attivazione di un “link tax“, ovvero, una tassa sui link che autorizza ad esempio l’azienda statunitense che offre servizi online come Google o Microsoft a pagare gli editori per ogni contenuto diffuso su di esse. L’articolo 13 invece, richiede alle piattaforme come Youtube o Instagram di installare dei filtri che impediscano agli utenti di caricare il materiale protetto da copyright.

Con queste nuove regole, c’è chi teme la fine dell’internet libero. Questa direttiva deve passare per il voto di

Eurocamera del 12 luglio e poi per le negoziazioni in Consiglio. Gli editori si ritengono soddisfatti di questa legge poiché riconosce “l’utilità di Internet e dei suoi contenuti“. L’eurodeputata tedesca dei Verdi, non è d’accordo con la legge proposta considera “inaccettabile” le restrizioni profilate, ha dichiarato: “La gente avrà problemi nel fare cose quotidiane come discutere le notizie ed esprimersi online. Sigillare la nostra libertà di partecipazione per servire gli interessi di grossi gruppi è intollerabile“. Anche il gruppo di lobbying Ccia, che ha tra i suoi membri Google e Facebook, ha

intenzione di contestare le modifiche ed ha affermato: “Faremo pressing sugli europarlamentari per respingere queste modifiche e supportare regole sul copyright blanciate, nel rispetto dei diritti online e nel supporto dell’econo0mai digitale online.” Il capo delle politiche pubbliche europee di Mozzila, Raegan MacDonald ha detto che “è deludente che appena poche settimane dopo il debutto del Gdpr i parlamentari approvino una legge che danneggerà il Web in Europa. Con ramificazioni globali.”

 

Il 2 luglio, l’Aula deciderà se far procedere questa riforma o esprimersi in modo diverso.