Claudio Amendola confessa: “Anch’io sono stato vittima di molestie” (2 / 2)

Colpa degli amministratori? Troppo facile invocare le ruberie di ieri e le inadeguatezze di oggi. Roma, per riprendersi, ha bisogno innanzitutto dell’impegno dei suoi cittadini”.

Claudio Amendola nella serie tv Nero a Metà, recita la parte di un ispettore di Polizia cresciuto nella periferia di Roma che da una parte è dominata dal turismo e dall’altra dalla criminalità organizzata, proprio nelle periferie in cui è nato Carlo Guerrieri, il personaggio interpretato dall’attore romano.

Il personaggio conosce bene i brutali crimini commessi all’interno delle periferie romane, proprio per questo non nasconde quell’animo combattente e senza scrupoli che lo caratterizza per tutta la durata della serie tv, che tuttavia, difronte a sua figlia Alba che nella vita è un medico legale, non riesce a trattenere quell’aspetto buono e pacato. La serie tv è formata da 6 episodi che andranno in onda ogni lunedì sera su Rai 1 a partire dal 19 novembre: “Abbiamo cercato di raccontare la diffidenza, la piccola incapacità di essere onesti con se stessi. L’ispettore che interpreto è un po’ ruvido, allergico ai superiori, ma anche capace di tirare fuori le carezze; è un capo amato dalla sua squadra“.

Claudio Amendola su uno dei luoghi presenti nella serie tv, ovvero quello dov’è stato ritrovato il corpo di Desirée Mariottini ha spiegato: “Abbiamo girato la scorsa primavera mi ha fatto impressione leggere cos’è successo a San Lorenzo. Ci sono zone abbandonate nel centro della città, che vengono occupate. Ci sono milioni di problemi da risolvere. Con l’immigrazione dobbiamo fare i conti, è un’onda che non si fermerà“.

In questa serie viene affrontato il tema dell’integrazione partendo dai personaggi e dalla loro diversità e questa serie dimostra che è possibile, visto che Malik è perfettamente integrato. Il problema è sempre il pregiudizio.