Chiara, rimandò le cure del cancro per far nascere suo figlio. Nuova santa per Roma, verso la beatificazione (2 / 2)

medici farsi seguire in base al tempo che le concedono prima di indurre il parto. Aspetta fin quando le è possibile aspettare, e anche oltre”. Inoltre, Chiara, di suo pugno scrive: “Per la maggior parte dei medici Francesco era solo un feto di sette mesi. E quella che doveva essere salvata ero io. Ma io non avevo nessuna intenzione di mettere a rischio la vita di Francesco per delle statistiche per niente certe che mi volevano dimostrare che dovevo far nascere mio figlio prematuro per potermi operare”.

 

Chiara decide di rimandare le cure e Francesco nasce sano

Francesco è nato in perfetta salute ma il tumore col tempo si è diffuso fino a diventare incurabile e così Chiara è morta. Il presidente del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo, ha commentato spiegando: “Chiara era una ragazza normale, aveva paura come tutti, anche di sofferenza e malattia, però, sollecitata dalla vita, ha tirato fuori qualcosa di inspiegabile. Oggi, tutti i giorni c’è chi prega sulla sua tomba al Verano. Ora, sarà la Chiesa a scrivere un nuovo capitolo della sua storia.”

Il coraggio di Chiara di affrontare la perdita di due figli e sacrificarsi per far vivere il suo bambino Francesco, ha spinto la Diocesi di Roma a fare il primo passo verso la beatificazione. La diocesi capitolina, lo scorso 2 luglio, ha pubblicato l’editto con cui si avvia il processo per la causa di canonizzazione e beatificazione richiesta dall’Associazione Chiara Corbello Petrillo. Chiara ha lasciato suo marito Enrico e suo figlio Francesco ed “essendo andata aumentando, col passare degli anni, la sua fama di santità, la sua oblazione rimane come faro di luce, della speranza, testimonianza della fede in Dio, autore della vita, esempio dell’amore più grande e della morte”.